Tuesday, November 30, 2010

Il silenzio e' d'oro

"Vadano a scuola a studiare, a fare facoltà che diano occupazione e non facoltà facili in università facili'" commenta il ministro (?) Sacconi con riferimento agli studenti che manifestano contro l'obbrobrio di riforma Gelmini.

A parte il fatto che la discriminazione fra facolta' che darebbero occupazione e facolta' che non la darebbero e' indicativa di una visione del mondo distorta e di una concezione dell'istruzione a dire poco medievale.

A parte il fatto che il richiamo ad andare a studiare invece che manifestare da' la misura del tipo di rispetto che questo personaggio ha per gli studenti e i cittadini: nel migliore dei casi paternalista nel peggiore dittatoriale e fascista.

A parte il fatto che giova ricordare come il ministro che presenta la riforma ha fatto una che Sacconi definirebbe una univerista' facile.

La domanda che sorge spontanea e': ma quali titoli ha questo Saccone per parlare. Non riesco ad evincere dal suo succinto curriculum di paracadutato all'ILO e di socialista de michelisiano di lunga data alcuna competenza specifica che suggerisca che il suo commento abbia piu' valore di una chiacchiera del bar.

Thursday, November 25, 2010

Salvate il buffone di corte

Pare che Emilio Fede - quello che balla con Silvio e Lele - sia stato minacciato di morte da uno sconosciuto mentre al ristorante.

Provo pena per il povero cocainomane erotomane, a tempo perso direttore di una programma comico su uno dei canali del padrone. Alla sua eta' con i suoi problemi per procacciarsi polvere e donne adesso deve anche preoccuparsi della sua vita.

Di quella degli altri non gli frega nulla visto il lavoro immondo di disinformazione che compie ormai da anni a beneficio di una clientela che, lobotomizzata, lo segue fedelmente e supporta il suo padrone senza si e senza ma.

Ps. Non capisco come si possa minacciare uno zerbino se non di calpestarlo, cosa che pero' accade già da tempo immemore senza problema alcuno

Wednesday, November 24, 2010

Ultima fermata Palermo

Bene scrive Spinelli sulla Repubblica di oggi circa l'oscenita' normalizzata. Questo e' il problema dell'Italia :la altissima, inarrivabile soglia di tolleranza.  L'accettazione supina di qualsiasi porcata sull'altare dell'assioma secondo cui nessun paese e' meglio del nostro. Dove si mangia cosi' bene? dove sta' meta' del patrimonio artistico mondiale (percentuale in netto calo grazie a Bondi)? dove c'e' il sole e il mare? ed altri luoghi comuni ad libitum.

Il problema e' culturale e accomuna maggioranza e opposizione, da sempre. Il sostanziale silenzio sotto il quale e' passato nei mesi scorsi, e anche a inizio Novembre nonostante una riunione in segreteria nazionale, l'appoggio del PD alla giunta del sospetto mafioso Lombardo ne e' uno degli esempi piu' fulgidi.

Gli intelligentissimi Dalemini di turno hanno trovato e continuano a trovare cento e una buone ragioni per giustificare qualcosa che semplicemente non e' giustificabile, una commistione che e' contro qualsiasi morale ma persino contro qualsiasi logica anche elettorale. E ovviamente a guardare con sufficienza chi queste baggianate ritiene risibili.

Per questa ennesima violenza verso i valori e i principi in cui credo, e che non possono essere oggetto di mercimonio, io e il partito democratico abbiamo veramente raggiunto il punto di non ritorno.

Tuesday, November 23, 2010

A laura' barbun

Visto che la giunta milanese - la citta' un tempo piu' europea d'Italia - capisce solo il dialetto e fatica alla grande con tutte le lingue straniere e spesso anche con l'Italiano, vale la pena indirizzarsi loro nella vulgata del loro luogo di residenza.

Se infatti il sonno della ragione genera mostri, qualche dubbio esiste sull'assenza (di ragioni) cosa generi. L'attivita' da pataccari degli amministratori di Milano ce ne fornisce per fortuna qualche indizio. L'ultimo esilarante esempio di questo vuoto spinto cerebrale e' la proibizione delle luminarie natalizie multilingue in via Padova.

Non sia mai che utilizzando altre lingue si confonda qualcuno o che si gettino dubbi sulla autarchia muscolosa dei buffoni in camicia verde.

Nota a margine: il festeggiato del Natale era extra-comunitario, profugo e non parlava latino. Chissa' come sarebbe stato accolto a Milano di questi tempi.

Monday, November 22, 2010

Quanti ancora?

Anche oggi due morti sul lavoro.

Si esce dal mattino da casa e non ci si ritorna perche' si muore bruciati, cascando da un tetto o un impalcatura, asfissiando in una botte, colpiti da un oggetto metallico... Quattrocentoquaranta persone alla fine di Ottobre. 440 quasi due al giorno e nella maggioranza dei casi morti evitabilissime applicando le normative vigenti.

Ma se non erro c'e' qualcuno dice che la legge 626 che bene o male tutela un minimo la sicurezza sul lavoro e' un lusso che non ci possiamo piu' permettere.

Ripetizioni di democrazia

"La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione" scriveva Aurelio Saffi a proposito di democrazia. Forse la professoressa Garavaglia prima di rilasciare interviste dovrebbe ripassare un po' dei testi che immagino abbia dovuto almeno leggere sui banchi di scuola.

La signora infatti con le sue parole fa testimonianza di massimo disprezzo per i principi fondanti della democrazia che giovera' ricordare vuol dire "governo del popolo", non governo dei rappresentanti del popolo. Non parlo neppure del rispetto per gli iscritti al PD perche' il suo disprezzo e' lapalissiano.

Sia ben chiaro, la sua opinione - se Albertini si candidera' lei auspica che il PD molli Pisapia per sostenere il sindaco in mutande di cachemire - e' ovviamente legittima come individuo. Lo e' molto meno come membro della direzione di un partito che con le primarie ha deciso altro.

Se non e' daccordo, in democrazia, ha la possibilita' di restituire la tessera del PD, dimettersi da parlamentare, restituire lo stipendio e rinunciare alla pensione da deputato e senatore e andare a fare campagna per Albertini. Dimostrerebbe coerenza intellettuale e sul fronte elettorale farebbe un grande favore al PD che di certi personaggi non ha alcun bisogno!

Sunday, November 21, 2010

Brutta cosa l'invidia

"Savi non fummo, avvegna che Aldo, Marco e Beppe fossimo chiamati, e fummo de li altrui danni più lieti assai che di ventura nostra". Mi scusi il Sommo Poeta ma c'e' da far spazio per almeno altre tre anime nel canto XIII del Purgatorio. In realta' quelli colpiti da invidia sono molti di piu' specie dalle parti del fratello scemo del presidente del consiglio ma non mi risulta che Dante dia spazio nella Commedia alla monnezza.

I commenti di Grasso, Travaglio e Grillo, per quanto perfettamente in linea coi personaggi, hanno comunque dello stupefacente. Tutti sono daccodo che in Italia la tivvu' e' merda allo stato puro. Un programma in prima serata su una rete minore attira 10 milioni di persone a sentir parlare di mafia (al Nord), Eutanasia, Diritti Civili e altri temi alti senza neppur mostrare un culo una tetta e cosa fanno i nostri soloni? Si lanciano in critiche le piu' disparate sullo stile, sulla dialettica, su chi e' citato e chi no, sulle parole utilizzate da Saviano, sul buonismo di Fazio ...

Possono pure avere tecnicamente ragione, ma prima di aprire la bocca dovrebbero aver fatto, in prima persona, nella lotta alla mafia 1/10 di quello che ha fatto Saviano. Perche' Saviano attacca il problema dal punto di vista culturale ed e' questa la vera battaglia. Le mafie non si vincono manu militari - non c'e risucito neppure Cesare Mori in periodo di dittatura - ma solo facendo venir meno loro l'appoggio popolare. Questo fa Saviano e per questo - che piaccia o no - merita un acritico e ideologico supporto.

Chi non lo fa e' mafioso!

Saturday, November 20, 2010

Occhio per occhio

La RAI e' stata militarizzata da Berlusconi . Scodinzolini, di questa occupazione e' l'esempio più atroce e evidente. Il tutto col beneplacito di chi continua a pagare il canone. Quel che e' curioso e' che in questa situazione Berlusconi continui a lamentare una RAI faziosa e negativa nei suoi confronti.

Se mai il centrosinistra dovesse tornare al governo la prima cosa da fare e' mettere mano alla RAI. Due sono le alternative: 1. Si licenziano tutti e si fa veramente propaganda faziosa come in ogni caso si e' accusati di fare ma almeno se ne traggono i benefici. 2. Si trasferisce il controllo ad una fondazione indipendente.

Qualsiasi altra soluzione e' indizio di non voler cambiare nulla.

Wednesday, November 17, 2010

Pollame ammaestrato ... ma anche no

Da qualche mese ho accesso a tutti i canali italiani quindi mi posso "godere" tutta la programmazione dello stivale. Ci tengo a precisare che tutti 'sti po' po' di canali me li hanno aggiunti col cambio di pacchetto digitale, non li ho chiesti io. Mai e poi mai avrei pagato un franco per vederli. Comunque adesso ho il privilegio di vedere tutto l'approfondimento nostrano, da porta a porta (che mi risparmio) ad Anno Zero passando per Ballaro' e Vieni via con Me. Un Epifania per uno che di questi programmi leggeva solo su Internet.

Ieri sera ho visto 15 minuti di Ballaro'. Giusto 15 minuti perche' guardare un pollaio per piu' di un quarto d'ora puo' creare scompensi psicologici gravi. Gasparri che straparla di cose che non capisce, Finocchiaro che gli urla sopra e fa battutine alla cazzo, il direttore del Giornale - Lombroso aveva ragione - che sbraita a comando la linea del padrone, il conduttore di cui non ricordo il nome che finge di portare ordine nel casino ma che si vede benissimo che ci sguazza.. Italo Bocchino - si avete capito bene, Italo Bocchino - ci ha fatto la figura del gigante parlando relativamente con calma.

Un teatrino indegno di un paese civile, come indegni sono quei rappresentanti del popolo che erano presenti; incapaci di articolare un pensiero compiuto e solo in grado di sputarsi in faccia l'un l'altro. Ho faticato ad addormentarmi. E pensare che credevo Ballaro' il piu' equilibrato di questo genere di programmi. Non oso pensare a porta a porta o Anno Zero.

Monday, November 15, 2010

Tafazzi e' iscritto al PD

Il PD ha un marchio di fabbrica, che piaccia oppure no: le primarie. Un marchio che dice: "le scelte cruciali le fanno gli iscritti e i simpatizzanti, non le cene dei caminetti o i proclami dei predellini". .Un marchio che differenzia ed e' riconosciuto persino dagli elettori della parte avversa, adusi a cooptazioni in genere su basi erotiche piu' che politiche.Un marchio piusttosto vincente poi: cosa da non buttar via di questi tempi.

E infatti a Milano le primarie hanno riattivato energie e partecipazione da tempo sopite. Hanno dato l'impressione che per una volta da vent'anni a questa parte ci se la possa, se non fare, perlomeno provare! Si e' scelto un candidato forte e gli "sconfitti" sono altrettanto forti per mettere insieme una bella squadra.

Tutto bene quel che finisce bene. Assolutamente no! L'iscritto n.1 Tafazzi scende in campo; i vertici del PD si dimettono di massa perche' insoddisfatti per la scarsa partecipazione! Tradotto dal politichese: i nostri iscritti non hanno votato a sufficienza e siccome i nostri iscritti votano col telecomando questo ha significato la sconfitta di Boeri e per cio' noi di dimettiamo!

E giu' tutti a parlare dei problemi interni del PD invece che del successo dell'iniziativa, dei programmi messi in cantiere, della squadra che si puo' allestire con gran gioia della Moratti.

I dirigenti del PD milanese invece che dimettersi dalle cariche dovrebbero pensare seriamente ad andare a "ciapa' i rat" come si dice da quelle parti.