Saturday, October 31, 2009

Segmentazione

La segmentazione è uno dei processi fondamentali nelle strategie di marketing. Secondo Porter si si tratta del "processo ... per cui si spacca un mercato in singole unità (target) che vengono poi riagglomerate sulla base di variabili in gruppi sociali ed economici più o meno ampi, detti appunto segmenti." Si scelgono poi i segmenti ai quali offrire il proprio prodotto o servizio.

Nessuna azienda sana di mente si sognerebbe di agire sul mercato puntando alla totalità dei clienti. Qualche partito continua imperterrito a volerlo fare ...

Friday, October 30, 2009

Discontinuità radicale

Candidare Emma Bonino, donna, Radicale, alla presidenza della Regione Lazio sarebbe un ottimo esempio di discontinuità che il rinnovato PD potrebbe dare al paese. Ogni minuto che passa mi pare un idea sempre migliore: non posso pensare ad un personaggio più alieno e distante dalle tresche del potere e papaline tipiche di Roma.

Sarebbe il segnale della Rinascita, che il partito ha ripreso coraggio e detta l'agenda alla politica del paese, che rappresenta un vera alternativa alle destre.

Questa questura non e' un albergo

Così hanno dichiarato i carabinieri dopo la morte di Stefano Cucchi.
Non lo erano neppure la Diaz e Bolzaneto.

In Italia, quando si e' in mano alle forze dell'ordine si può cascare dalle scale
o dalle finestre con una facilita' impressionante, talvolta ci si può
persino trovare sulla traiettoria di un proiettile mentre si mangia un
panetto all'autogrill.

Con tutto il rispetto per lavoratori che spesso perdono la vita per
difendere lo stato, ci vorrebbe un bell'esamino per molti di loro. Chi
fallisce la prova, un bel soggiorno premio in uno di quei rinomati alberghi.


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Strategie per ... Forbice sasso carta

In un interessante articolo su il Sole, Alesina e Ichino presentano un interessante analisi del mercato del lavoro italiano che si puo' riassumere come: l'assenza di welfare causa familismo e conservazione padana che generano un mercato senza mobilità geografica e salari risibili che fa si che non ci siano risorse per lo sviluppo e per il welfare.

Una interessante lettura che mette insieme vari fattori spesso guardati separatamente. Una lettura che potrebbe essere da spunto per una rinnovata strategia del lavoro per il PD che potrebbe persino indurre ad un rientro del conservatorismo imperante nel paese.

Come sempre in logica la sequenza conta molto. Forse sarà quindi bene rimarcare che iniziare ad agire dal mercato del lavoro come si è fatto in questi anni potrebbe non essere l'idea migliore.


Thursday, October 29, 2009

Crescita e Stimoli

L'economia degli Stati Uniti ha registrato il primo trimestre di crescita dopo 4 consecutive cali del Prodotto Interno Lordo, primo risultato positivo della politica di stimoli, parzialmente innovativa, di Obama.

Tralasciando il fatto che il PIL è a mio parere uno scarsissimo e scorretto indicatore di crescita, colpisce come in Italia, ad oggi, si possa parlare solo della crescita dei capelli del premier e degli stimoli che egli stesso si è fornito con il ricorso ad escorts e affini. Di crescita economica ne può infatti giusto parlare Emilio Fede o le veline del Governo.

E' una grande occasione per il rinnovato e rinvigorito PD per mettere quanto prima sul tavolo una proposta chiara, dettagliata e soprattutto alternativa. Il che non vuol dire necessariamente essere dei pericolosi comunisti o neppure alter-mondialisti.

Si tratta invece di parlare di Green Economy, Ricerca & Sviluppo, Supporto alla Domanda, Riforma delle istituzioni internazionali ... Una bella alternativa al mainstream del Consensus di Washington che con i combustibili fossili, finanza creativa, Supply-Side Economics e aggiustamenti strutturali dell'IMF da 30 anni a questa parte detta la agenda economica di governi di destra e di sinistra!

Aspettiamo fiduciosi!

Pochi ma buoni, ma per quanto ancora?

Adesso riesco a fare meglio di conto ma i risultati non sono necessariamente più tranquillizzanti. In Svizzera alle scorse primarie hanno votato in pochini, 2.300 sui 95.000 elettori del partito democratico che votarono alle politiche del 2008. Se la stessa percentuale avesse votato in Italia alle primarie di domenica scorsa avrebbero votato in 300.000 e saremmo qui a piangere un fallimento totale. Alla fine degli scrutini non ho visto molti con gli occhi lucidi a Zurigo ...

Le dinamiche non sono le stesse che nella "madrepatria", è ovvio, ma 1/10 dei votanti è qualche cosa più di una semplice differenza comportamentale specie perché la quota di quelli che non gliene frega niente, essendo magari emigrati 4 generazioni fa, dovrebbe essere già presa in considerazione dal fatto che stiamo paragonando con i votanti e non i residenti.

Un dubbio mi viene: nella campagna congressuale non abbiamo parlato molto di cittadini italiani in Europa, al massimo di emigranti con toni un poco melodrammatici. Ci aspetta un bel po' di lavoro qua' in Confederazione per capire meglio il nostro elettorato, dobbiamo fare in fretta, magari già molto prima del 2013, sicuramente prima di scoprire che non c'è più ...

Wednesday, October 28, 2009

Quattro in matematica

Mi si spiega che e' necessario allearsi con l'UDC per non perdere regioni ballerine (swinging state obamamente parlando) oggi nostre come la Liguria da cui provengo. Mi spiacerebbe tantissimo vedere la mia terra di origina in mano a queste destre.

Per farmi capire mi si passa un foglietto con questo problema. Dato il voto delle scorse elezioni politiche alla camera dove il PD ha preso il 37.6%, l'IDV ha preso il 5%, l'UDC ha preso il 3.8%, SA ha preso il 3.7% come fare per essere sicuri di vincere le elezioni regionali?

Se si gira il foglietto ci si trova la soluzione: 37.6%+5%+3.8%+3.7%=50.3% cosi' anche chi e' ignorante in matematica ci puo' agilmente arrivare.

Mi pare pero' che si trascuri un fatto piuttosto noto: l'elettorato, specie quello di sinistra, e' ignorantello in matematica e quindi la lettura dell'equazione PD+IDV+UDC+SA=Vittoria gli risulti un po' ostica.

Spesso infatti alleanze innaturali come quella con l'UDC che ha fra i suoi esponenti il signor Cuffaro e in parlamento, corentemente con i suoi principi, vota a favore del testo licenziato dal Senato sul Biotestamento che ignora tutti gli input dell'opposizione, sono risultate in un altra equazione che piu' o meno recita: PD x 70% + IDV x 60% + UDC x 90% + SA x 50% ...

Il risultato lo lascio a voi se siete bravi in matematica.

Fuga per la vittoria!

Giubilo e Prosecco! Mai l'abbandono di una singola persona accompagnato dai suoi amici ha suscitato tanta gioia negli abbandonati quanto l'annuncio per altro non ancora ufficializzato dell'addio di Francesco Rutelli e parte (si spera ampia) della pattuglia dei Teodem.

Gioia e giubilo non solo nel popolo delle mailinglist, facebook e altre diavolerie tecnologiche che qualcuno si ostina ancora a dire essere una nicchia minoritarissima (ne parliamo un'altra volta) ma anche nei dibattiti di circolo o semplicemente in qualche discussione fra amici progressisti di fronte ad un bicchiere di vino.

Perché tanto astio per l'ex sindaco di Roma, ex-Radicale, ex-Verde, ex-Margherito, ex-Laico? Forse perché con il partito democratico e con un qualsivolgia progetto progressista Rutelli non c'entrasse nulla? Forse che militanti, elettori e semplici osservatori se ne fossero accorti e pure altamente stufati al punto che 65mila di loro (il 10% dei voti) decisero di non votarlo alle elezioni di sindaco di Roma mentre nella urna affianco riponevano la preferenza per Zingaretti?

Ovviamente gli illuminati strateghi che pontificano - in tutti i sensi - hanno letto Brecht interpretandolo letteralmente!

Die Lösung (Bertolt Brecht)
Nach dem Aufstand des 17. Juni
Ließ der Sekretär des Schriftstellerverbands
In der Stalinallee Flugblätter verteilen
Auf denen zu lesen war, daß das Volk
Das Vertrauen der Regierung verscherzt habe
Und es nur durch verdoppelte Arbeit
Zurückerobern könne. Wäre es da
Nicht doch einfacher, die Regierung
Löste das Volk auf und
Wählte ein anderes?

(mi scuso ma non ho l'intera traduzione in italiano)

Tuesday, October 27, 2009

Zurigo provincia di Wohlen

A Zurigo, 380.000 abitanti di cui 15.000 italiani e 8.000 con doppio passaporto, ha votato la miseria di 80 persone, il decimo seggio Svizzero per grandezza, poco piu' della meta' dei voti di Wohlen (ridente borgo di 14.000 anime nel canton Argau). Alle scorse elezioni politiche avevano votato per il PD a Zurigo in piu' di 5.000. Dove sono finiti tutti questi Democrats?

Tutti smaniosi di recarsi al seggio, ma poi rimasti chiusi in casa perche' Zurigo spaventa! La metropoli sulla Limmat e' violenta (o almeno cosi' lamentavano ineffabilmente alcuni democratici domenica al seggio) e incontrollabile.

La realta' e' che piu' della violenza che qui non esiste, di Zurigo spaventa la seconda condizione: la mancanza di controllabilita' che deriva dalla vitalita' e varieta' della presenza di passaporto italiano. Cittadini italiani di ogni eta' e ceto sociale che qua' sono venuti o persino tornati per lavorare e vivere e che sono piu' integrati nelle varie strutture sociali, culturali e ricreative locali che nell'associazionismo italiano. E che sono quindi ... poco o per nulla controllabili e cammellabili dai canali tradizionali dell'associazionismo.

Se poi aggiungiamo che Zurigo e' il centro della Svizzera, la citta' che - seppur spesso un po' in ritardo sul resto del mondo (qui il '68 e' arrivato nell'82!) - anticipa e influenza il resto della confederazione, lo spavento diviene terrore.

Si spiega quindi bene come, di fronte alla possibilita' che Zurigo agisca da polo di influenza culturale e politica su tutta la Svizzera si e' deciso o, piu' semplicemente e squallidamente, lasciato che finisse in provincia di Wohlen dove domenica, presso il circolo ACLI, 121 elettori del PD si sono recati al seggio attribuendo un consenso bulgaro del 86.7% a Dario Franceschini...

ps. con questo ultimo commento non voglio assolutamente esprimere una critica al politico Dario Franceschini del quale ho invece apprezzato l'incredibile sforzo di questi mesi per salvare un PD allo sbando.

Fabbriche e call-centres

Ben ha fatto Bersani a iniziare la sua avventura da segretario da un posto di lavoro - la nostra costituzione d'altronde all'articolo 1 paragrafo 1 recita "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Guardando le foto dell'incontro all'Opificio Villanti di Prato non si puo' non notare come l'eta' media degli operai, giustamente contenti della visita, fosse piuttosto alta. Non sono qui a voler attivare battaglie generazionali. Mi auguro tuttavia che il nostro segretario visiti al piu' presto, e con uguale clamore mediatico, un call-centre dove donne, studenti e precari cercano di tirare alla fine del mese nelle nuove fabbriche dickensiane del 2000. C'e' urgenza di allargare le nostre chiavi di lettura ...

Monday, October 26, 2009

Quadri astratti

Auguri al nuovo segretario che pero' inizia con astrazioni un po' ardite per i miei gusti quando dice di vedere un partito che "offre un quadro generoso" per le alleanze. Ora io sapevo di quadri astratti, di quadri impressionisti e pure di quadri croste. Di quadri generosi non ne avevo ancora sentito parlare ... sperem ...

I compagni di viaggio

Una veloce analisi delle elezioni primarie del partito democratico. Ha vinto Bersani e non e' una sorpresa - anche se alle 19 non sappiamo ancora con che percentuale. Marino ha preso il 15% che e' un successo ma non una vittoria.
Sono state le prime vere primarie della storia del PD. Un'elezione e' una competizione, altrimenti si riduce di molto la sua portata. E in effetti un bel risultato c'e': sono venute fuori i migliori e i peggiori istinti. Questo e' importante perche' ci ha dato modo - senza molto tema di errore - di vedere chiaro in faccia chi sono i nostri compagni di viaggio. Di leggere nei loro comportamenti il loro DNA politico.
Non voglio essere determinista, ma oggi so molto bene con chi voglio lavorare per far crescere e cambiare il PD e con chi non voglio avere a che fare.
La chiarezza aiuta molto.